The Italo Job x PVC

PVC – play vinyl club: Intervista a Cognitiva Records, Roots Underground Records

December 12, 2022 0 Comments

Sabato si svolgerà PVC – play vinyl club al Link di Bologna.
La scorsa settimana avete letto le interviste realizzate a Samuele Pagliai di Angis Music, Filippo Tazzer di Time To Play Records e Alessio Collina di Trend Records.
Oggi è il turno di Piero Paolinelli aka Sofa Talk di Cognitiva Records e Marco Celeri di Roots Underground Records.

The Italo Job: Innanzitutto vi chiedo di presentarvi e di raccontare com’è nata la vostra avventura discografica.

Cognitiva Records: Ciao, sono Piero Paolinelli, owner e manager di Cognitiva Records. La label è nata nel 2016 con l’intento di creare un hub sul quale poter far confluire artisti e producers con background musicali e culturali vicini tra loro.
L’idea di poter fare tanta ricerca, scouting su band/musicisti emergenti e contatti con producers affermati che si trasformano a volte anche in amicizie profonde sono per me tutti input positivi in termine di passione ed impegno nel portare avanti questo progetto.

Roots Underground Records: Intorno al 2010 entrai in contatto con due ragazzi di Catania, tramite il vecchio MySpace.
Avevamo visioni simili sulla musica, sui vari stili dell’House, soprattutto sulle sonorità più profonde.
Abbiamo quindi iniziato un percorso prima come produttori (We Are MAM – dove MAM era l’acronimo dei nostri nomi , Marco-Andrea-Marco) pubblicando alcuni lavori sia in digitale sia in vinile, tra i quali una traccia “Roots Underground” fu scelta da Fred P per il Various in doppio vinile  “Selected: Compiled By Fred P” uscito sulla Soul People Music nel 2014.
L’idea di fondare una nostra label avviene poi nel 2012, spinti dall’entusiasmo e dalla volontà di pubblicare la musica degli artisti che seguivamo all’epoca.
Roots Underground Records nasce all’inizio solo come label digitale, con una impronta dichiaratamente house, che puntava alla ricerca della qualità, affondando le radici nelle diverse espressioni della dance underground , traendo linfa dagli stilemi old-school e dando voce alle ramificazioni contemporanee che ne sono scaturite.
Abbiamo pubblicato i lavori di molti produttori di talento, iniziando proprio con Alex Agore, a cui abbiamo affidato la release di debutto del catalogo.
Gli EP pubblicati in digitale sono stati 11 e alcuni hanno visto la partecipazione ai remix di apprezzati artisti a livello internazionale come Kai Alcé, Lady Blacktronica, Legendary 1979 Orchestra, Jesus Gonsev e Life Recorder.
Il 2015 è l’anno che segna una svolta decisiva. Dopo essere rimasto da solo alla guida dell’etichetta e con il supporto di Simona Faraone, viene pubblicata la prima release in vinile limitata a sole 50 copie, dell’Ep digitale “Soul Dept” di Reekee affiancato dal remix di Kai Alcè. Quello che consideravo un test andò molto bene, e l’anno successivo viene inaugurato il catalogo ufficiale in vinile con “Fairy Dust Ep” di Sofatalk, affidando la stampa alla pressing plant tedesca RAND MUZIK.
Da quel momento abbiamo iniziato a stampare regolarmente in vinile, e dopo 10 anni dalla nascita della label, la musica mi ha riportato a Catania, la città dei miei ex soci, con il bellissimo EP dei Cratere Centrale, pubblicato proprio quest’anno.
Vedi a volte il destino…

The Italo Job: Le vostre etichette sono diverse l’una dall’altra. Ognuna ha la sua storia, un proprio background e una visione diversa.
Ma ci sono anche molti punti in comune. Uno di questi è una evidente passione per la musica House. Com’è scoccato questo amore?

Cognitiva Records: Dal mio punto di vista posso affermare che questa domanda è effettivamente molto pertinente.
Oltre ad essere label manager sono anche musicista/producer, ho iniziato ad ascoltare le primissime produzioni House alla fine degli anni 80, avevo all’incirca 16 o 17 anni, mi fecero ascoltare dei nastri sui quali erano registrati i mixati di djs italiani che proponevano musica d’avanguardia e molto sperimentale. Parlo di Leo Mas e Andrea Gemolotto, ma anche di Ricky Montanari e Flavio Vecchi. Ricordo con emozione l’atmosfera di club come il Movida Jesolo, il Ranch di Venezia e poi Ethos e Vae Victis in riviera romagnola. Le tante trasferte da Disco Più di Rimini per acquistare dischi introvabili, ancora oggi ben conservati nella mia collezione.

Roots Underground Records: I primi dj set che cercavo e ascoltavo in maniera più ricorrente da ragazzino erano quelli di Frankie Knuckles, Erick Morillo, Dj Ralf, ma credo però di poter considerare The Sun Can’t Compare di Larry Heard come la scintilla che mi ha fatto appassionare a questa musica. Quando abitavo ancora in Versilia sono stato fortunato a vivere anche l’esperienza del Diagonal Club di Forte dei Marmi, la mia prima vera esperienza di clubbing. Locale intimo, con un super impianto e un bel dancefloor. Lo frequentavo tutte le settimane, ed ho partecipato a serate dove gli ospiti potevano essere Joe Claussell o Marcellus Pittman, Sadar Bahar o Dj Harvey. Situato in una località dove è molto più facile imbattersi in una discoteca commerciale, era un’oasi nel deserto per me. Ho avuto anche una piccola esperienza come dj resident li e lo ricordo sempre con piacere.

Marco Celeri [Roots Underground Records]
Nella foto Marco Celeri [Roots Underground Records]

The Italo Job: La musica House esiste da più di 35 anni e continua ad essere un linguaggio universalmente riconosciuto e condiviso.
Il movimento che si è creato intorno a questo genere musicale è sempre stato pervaso da uno spirito di inclusività.
E di riflesso anche il genere stesso assorbe e ha assorbito molteplici influenze.
Ascoltando le uscite delle vostre etichette si può riconoscere un caleidoscopio di generi ed influenze molto interessanti. Ce le raccontate?

Cognitiva Records: Negli anni 90 ci fu un’esplosione del movimento House e secondo il mio punto di vista ci fu un forte calo di creatività verso la fine di quel periodo, le produzioni andavano tutte nella stessa direzione, le sonorità erano simili e le parti ritmiche “standardizzate”. I club e i djs qui in Italia proponevano praticamente lo stesso sound, e stesso modo di fare clubbing.
Iniziai a viaggiare in Europa e trovai in Londra una nuova spinta emotiva, nei tanti record stores si potevano ascoltare produzioni di labels di Detroit eccezionali, sonorità alternative, cupe, arrangiamenti e parti ritmiche non convenzionali…
Elementi House si mescolavano con nuove forme stilistiche…Drum&Bass, breakbeat, downtempo. Fu un periodo molto bello, di ricerca, amavo il Jazz funk di Herbie Hanckock e non smettevo di acquistare album di band jazz fusion facendo digging in record stores ovunque mi trovassi.
In quel periodo arrivarono anche le prime produzioni Brokenbeat inglesi, i 4Hero ad esempio mescolavano sonorità elettroniche al Jazz, è proprio questo bagaglio di influenze stilistiche sono un punto di riferimento nelle produzioni di Cognitiva.
Oggi esistono moltissimi movimenti, il clubbing ha subito mutazioni, oltre alle situazioni ben consolidate e mainstream possiamo trovare delle realtà “underground” che propongono sonorità diverse, di ricerca, è molto stimolante poter osservare il lavoro di molte giovani labels che riescono con fatica e tanta passione ad imporsi sul mercato con un proprio segno distintivo ed originale.

Roots Underground Records: Ovviamente ho cercato di portare su Roots quelli che erano i miei ascolti quotidiani.
All’inizio, soprattutto quando il catalogo era ancora solo digitale, lo stile era incentrato sulle sonorità più profonde caratterizzato da pad atmosferici e batterie coinvolgenti. Il suono è poi cambiato nel tempo, passando a sonorità più soul e più calde, avendo anche a che fare con musicisti e non solo con producers. Un continuo cambiamento di influenze e stili che mi ha portato a stampare lo scorso settembre il primo EP jazz/funk dance oriented di una vera e propria band come i Cratere Centrale
Credo che la cosa che mi appassiona maggiormente del lavoro discografico sia il dietro le quinte, il processo della nascita di una nuova release. Ogni volta che viene chiuso un nuovo progetto per nuova musica, penso fra me e me che finalmente stamperò su vinile quello che veramente mi piace, quello che avrei voluto pubblicare fin dal primo giorno. E mi succede tutte le volte. Credo che la sensazione di entusiasmo quando si ottiene nuova musica sia un fattore imprescindibile per portare avanti questo lavoro, oltre al rapporto con gli stessi artisti, con alcuni dei quali sono nate anche delle belle amicizie.
Tutto questo per dire che sì, la matrice house di Roots è inossidabile, ma la visione mia e della label è in continuo cambiamento.

The Italo Job: Per qualcuno di voi è la prima volta, altri invece hanno già partecipato. Quanto sono importanti eventi come PVC per etichette indipendenti come la vostra?

Cognitiva Records: Cognitiva è stata presente a diversi eventi molto simili in passato ma è la prima volta al PVC.
Sono eventi molto importanti organizzati da persone straordinarie con una fortissima passione per i movimenti indipendenti, è molto stimolante poter scambiare idee e condividere le proprie esperienze con gli altri Label owners, sono eventi dove ci si sente tutti parte di una “Family”. Ne approfitto per ringraziare Simona Faraone che mi ha invitato a questa edizione.

Roots Underground Records: In Italia sono molto sporadici eventi del genere dove sono coinvolte le etichette. Sono sempre belle situazioni perchè innanzitutto ti permettono di ritrovare persone con cui durante l’anno riesci a rimanere in contatto soprattutto via social. Partecipo a PVC dalla prima edizione del 2020, quella emotivamente più forte perchè venivamo tutti dall’esperienza del lockdown.
Anno dopo anno PVC si è strutturato sempre meglio, fino ad arrivare all’edizione del prossimo dicembre, che dal programma e dai partecipanti si prospetta molto interessante.

The Italo Job: Tutti avete sia produzioni in versione fisica che in versione digitale. In un tempo come quello che stiamo vivendo qual’è il giusto bilanciamento?

Cognitiva Records: Cognitiva Records è anche un laboratorio creativo dove la musica viene affiancata alle arti visive, al graphic design e
illustrazione. Ogni release ha un concept ben lineato e accompagnato da una forte identità visiva.
Premessa fondamentale per poter affermare che la produzione dell’oggetto, del disco fisico è un punto fermo della Label.
Non siamo però fedeli del “Only Vinyl, no Digital”, come le politiche di alcune labels puriste e forse un po nostalgiche, lo streaming digitale aiuta molto in visibilità, noi abbiamo tirature limitate per il vinile, se non ci fosse il digitale di supporto le nostre produzioni sarebbero limitate all’ascolto per pochi “Feticisti della cera”.

Roots Underground Records: Io ho iniziato il catalogo della label solo con il formato digitale. Scelta che non rinnego, ma che ad oggi, con l’esperienza maturata, non rifarei.
Il digitale è ormai imprescindibile per una label, ma personalmente, vedere il lavoro finito, una copertina, toccare il disco, metterlo in borsa, dà un valore inestimabile alla musica che è incisa sopra, e lo rende reale e non solo compresso in un file mp3/wav. 
Per permettere questo ad una piccola ma radicata etichetta come Roots, preferisco non pubblicare più di un paio di release all’anno, principalmente per dare il giusto spazio per promuovere ogni singola uscita, al di là poi del periodo che stiamo vivendo con i prezzi delle stampe che sono ormai quasi raddoppiati, e le tempistiche che si sono allungate, anche se a noi, con RAND MUZIK, capita raramente di ricevere le copie in ritardo.

Piero Paolinelli aka Sofatalk [Cognitiva Records]
Nella foto Piero Paolinelli aka SofaTalk [Cognitiva Records]

The Italo Job: Venite tutti da zone differenti d’Italia. Siete stati influenzati dalla scena clubbing della vostra città?
State cercando di darlo voi un contributo alla crescita culturale della scena?

Cognitiva Records: Io sono nato a Pescara, città molto eclettica ed attenta alle nuove tendenze musicali. Alla fine degli anni 80 una piccola crew di giovanissimi creativi, la “Comunicazioni”, fondata da Cosma Ricci, diede vita ad un piccolo club, lo Xanax. Un posto magico e visionario, ci si vedeva tutti li e poi si partiva per l’after hour al Vae Victis di Cattolica.
Questo periodo lo ricordo benissimo, era l’inizio di quello che poi diventò un vero e proprio movimento. Cognitiva Records è nata con l’intento di proporre sonorità non convenzionali e di dare possibilità ad artisti anche emergenti di avere un punto di riferimento. Sarei molto fiero se si potesse parlare di contributo alla crescita della scena.

Roots Underground Records: Anche se la label ormai si è stabilita a Firenze, io sono originario della Versilia. Come detto prima infatti, l’esperienza al Diagonal Club è stata fondamentale per me.
Certo mi piacerebbe contribuire anche alla scena clubbing fiorentina, ci sono diverse organizzazioni in gamba e altrettanti djs che sanno il fatto loro, ma forse il vero problema della città è la mancanza di spazi. Da parte della label c’è ormai un discreto roster di artisti che possono essere presi in considerazione per rassegne musicali ed eventi. 

Label Dealers

The Italo Job: Ultimissima domanda: Ci potete spoilerare cosa troveremo al vostro stand a PVC e quali progetti stanno bollendo in pentola?

Cognitiva Records: Condividerò il mio stand con una Label di Amsterdam, la Wicked Wax di Lucas Benjamin.
Per quanto riguarda Cognitiva Records, troverete il nuovo mini album dei Re:Fill, Jazz-funk band romana, nel quale sono inclusi i remix di SofaTalk, Ben Hauke e DJ Wheel UP.
Posso spoilerare in anteprima la prossima release, Point of View 4#, una serie limitata affidata a più artisti selezionati di volta in volta per affinità stilistiche. La quarta della serie vedrà insieme Dr Sud, Turbojazz & Broke One, Reekee e Gary Superfly.
Saranno presenti nel nostro stand alcune copie in Dubplates prodotte esclusivamente per il PVC, da acquistare, ascoltare ed eventualmente pre-ordinare sul nostro Bandcamp.

Roots Underground Records: Al nostro stand ci saranno sicuramente alcune copie delle releases che abbiamo pubblicato nel 2022, come il disco dei Cratere Centrale, e le ultimissime copie rimaste di “The Journey Is The Place To Be“, il raffinato EP di Arnheim, e il 7″ di Rico Herrera “Excursions Vol.1“, disco con il quale siamo andati anche in ristampa.
Per quanto riguarda i progetti futuri, ho grandi aspettative per il 2023. Proprio Rico Herrera inaugurerà l’anno con “Under Your Spell EP“, il suo terzo lavoro per la mia label, già disponibile in pre-order, con le collaborazioni delle cantanti Jane Hamilton e Wallace, ed il musicista producer Soul Supreme. Ci sono già in programma altre release, tra cui un 7” dove ho coinvolto in versione remixer uno dei miei produttori preferiti degli ultimi anni a livello internazionale, ma oltre a questo non posso dire altro… :)

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