the italo job intervista camporella staff

Camporella Record Fair 2022: Intervista allo Staff

August 25, 2022 0 Comments

Come vi stiamo raccontando da qualche giorno, domenica 4 settembre ci sarà l’edizione 2022 di Camporella Record Fair

Alcuni lettori di The Italo Job ci hanno chiesto qualche info aggiuntiva sull’evento, così abbiamo pensato di intervistare lo staff di Camporella per farci raccontare qualche curiosità.

The Italo Job: Raccontateci che cos’è Camporella. Chi siete? Come vi siete conosciuti e com’è nata l’idea di organizzare un evento di questo tipo?

Camporella: Camporella Record Fair è una fiera del disco con after-party. Per after-party intendiamo il party che chiude l’evento (specifico per evitare di far borbottare i puristi del format). La fiera del disco invece, cuore pulsante della manifestazione, è una classica fiera nelle quale proponiamo una selezione accuratissima di realtà da tutta Italia che per un buon 80% sono una nostra esclusiva; nel senso che la maggioranza di queste realtà normalmente non partecipano come espositori ad altre situazioni del genere. La prima edizione di Camporella Record Fair si tenne nel 2016 a Reggio Emilia presso la prestigiosa Vasca di Corbelli e fu l’apice di un progetto chiamato ORK, ovvero un party privato con cadenza mensile alla riscoperta delle origini della club culture. Per motivi societari, Camporella Record Fair ha subito uno stop di cinque lunghi anni fin quando lo staff di Beat To BeBorneoPeak Freeak, ha deciso di sposare la causa per proseguire nel solco di un’idea piuttosto ambiziosa.

The Italo Job: Come è cambiato l’evento nel tempo? Quali obbiettivi vi siete dati per il futuro?

Camporella: A parte la location che scegliamo per la grande ricettività con l’intenzione di offrire un’esperienza a 360°, l’evento nel tempo non è affatto cambiato a dire la verità. Gli ingredienti sono più o meno gli stessi così come gli ospiti che partecipano, con piccole variazioni direttamente proporzionali alle scoperte che facciamo tra le eccellenze della nostra scena. L’obbiettivo per il futuro è quello di divertisti principalmente, provando ad intensificare le collaborazioni e dare continuità ai contenuti che ci sembrano funzionare meglio.

Camporella 2022 lineup

The Italo Job: So che per organizzare Camporella c’è un grande lavoro che parte da lontano. Come scegliete i vostri ospiti?

Camporella: Nonostante non ci siano grossi stravolgimenti nel setup di base come abbiamo detto poc’anzi, effettivamente il nostro è un evento piuttosto complesso da organizzare soprattutto se lo sforzo è provare a migliorare. La scelta degli ospiti è un pò l’essenza di quello che ci piace di più, premiando, dal nostro umile punto di vista, chi ha saputo essere particolarmente prolifico nell’ultimo periodo e/o coerente con quanto dimostrato nell’arco della propria attività.

The Italo Job: Quali sono le più grandi soddisfazioni che avete avuto fin’ora?

Camporella: Beh, la più grande soddisfazione è sicuramente quella di poter essere ancora qui a parlarne. Ricominciare dopo cinque anni di pausa esattamente con lo stesso entusiasmo da parte di tutti: artisti, espositori e pubblico. Avere la consapevolezza che ciò che succede in quella prima Domenica di settembre si riverbera in collaborazioni a diversi livelli tra addetti ai lavori, è un altro motivo di grande orgoglio.

The Italo Job: A seguito di questi 2 anni che mai nessuno si sarebbe aspettato di vivere, quanto è importante tornare a incontrarsi dal vivo tra appassionati a eventi come Camporella?

Camporella: E’ vitale. Il web ha accorciato le distanze, così come il digitale ha reso la musica accessibile a tutti. Ma spiegatemi come si può sostituire un abbraccio o uno confronto verbale di persona su temi o sensazioni che sono magari impossibili da affrontare virtualmente? Oppure avere tra le mani un oggetto di circa 30 centimetri per 30 che racconta da solo una storia, sul quale appena poggerai la testina ti restituirà quel suono tipico e grezzo, ancora prima che il bello cominci.

Postwar Parma Camporella

The Italo Job: Cosa segna il termometro della scena italiana? Ci sono speranze di vedere una sua crescita e magari un nuovo modo di fare squadra tra i vari operatori del settore?

Camporella: Ai posteri l’ardua sentenza, seppur Camporella Record Fair è già un piccolo miracolo in questo senso, grazie ai grandi professionisti che dimostrano di volta in volta un rinnovato coinvolgimento, crediamo e speriamo, anche oltre il proprio tornaconto.

The Italo Job: Camporella è una realtà un po’ a sé, diversa da altre tipologie di evento. Un rischio comune è sempre quello di ritrovarci solo tra super appassionati.
Voi state facendo molto per coinvolgere anche chi non è al 100% vinyl addicted.
Come vi state muovendo su questo aspetto?

Camporella: Come dicevo prima, proviamo con tutto il nostro ardore ad offrire un’esperienza completa che prescinda dal vinyl addictism. Oltre ad una location particolarmente ricettiva per le famiglie e/o per chi vuole semplicemente svagarsi al di fuori dei soliti circuiti, quest’anno saremo accompagnati da quel duo prodigioso e contagioso che risponde al nome di Dannata Balera. Loro infatti proporranno tutta una serie di approfondimenti sugli ospiti, e contenuti in diretta anche streaming che ci aiuteranno a raccontare il dietro le quinte di un evento come questo. E poi la musica, tantissima musica sin da subito che è sostanzialmente il motivo per cui ci ritroviamo. Una vera e propria colonna sonora che scandirà le tredici ore di questa edizione nelle sue diverse fasi e che per buona parte sarà “orchestrata” dal nostro curatore d’eccezione, il mito Leo Mas.

Logo Camporella

The Italo Job: Il calendario della giornata è molto fitto di ospiti selezionati sotto la direzione artistica di Leo Mas (ai lettori di The Italo Job consiglio di rileggere questa frase…non so se rendo l’idea) e un numero di negozi ed etichette davvero elevato e di qualità. Ci avete detto tutto o ci aspetta qualche altra sorpresa il 4 settembre?

Camporella: Si, confermo un calendario fittissimo e molto ricco con una fiera del disco in cui venticinque espositori dal profilo quasi impareggiabile proporranno le novità più disparate. E poi la musica di Leo Mas. Provate ad immaginare cosa vuol dire se uno degli artisti più longevi e autorevoli al mondo diventa per un giorno direttore artistico e non solo DJ. Leo Mas ha invitato una manciata tra i sui DJ preferiti, ma propone anche un tema che pare sia la prospettiva di una rinnovata club culture internazionale. Non a caso avremo in console Donna Leake e Rintaro Sekizuka entrambi resident al Brilliant Corners di Londra e NTS Radio, ma anche Luca Fiore aka Whymuso legato al Ronin di Milano. Alla base c’è un concetto radicatissimo di audiofilia e di una forma di intrattenimento molto più profonda e meno plastica. Poi avremo Dualismo Sound da Torino il digger dietro a due delle compilation di retrospettiva dance tra le più importanti degli ultimi anni. Per non parlare di Jazzy M e Paolo LDSQ che sono due dei DJ più a fuoco in Italia oltre che proprietari di negozi culto (Music Box Record Store, Le Disque Record Store). Infine, la sorpresa che sorpresa poi non è per chi ci segue, sarà l’ultimo DJ in rotazione, l’unico che ancora non ho citato, ovvero Psychemagik conosciuto ai quattro angoli del globo per l’etichetta Spacetalk, per una collezione di dischi dalla vastità imbarazzante, e per i Djset di puro misticismo. Per tutto il resto e soprattutto (ci teniamo) per approfondire in merito ai 25 espositori di questa edizione, visitate il nostro sito www.camporellarecordfair.it.

LEAVE A COMMENT

RELATED POSTS